Come da copione, arriva l'estate, iniziano le vacanze degli italiani, partono gli esodi verso mare e montagna, e la benzina AUMENTA!
Il ministro Scajola convoca i petrolieri per negoziare l'andamento del prezzo del carburante, e questi gli rispondono con un bel pieno di 2 di picche.
Eppure, oltre ad essere magari un po' più energici (come in molti frangenti questo governo ha saputo fare), basterebbe seguire i suggerimenti delle Associazioni Consumatori, che chiedono di intervenire su 3 fronti:
- portare a compimento la configurazione dell’Autorità per l’Energia e dotando tale organismo di responsabilità di verifica e controllo, ma anche di sanzione, soprattutto in relazione ai prezzi dei prodotti petroliferi;
- verificare l’efficienza dell’intera filiera petrolifera nel nostro Paese, a partire dalla raffinazione, al fine di comprendere il perché dell’esistenza di un differenziale (dai 3 ai 5 centesimi) tra il costo industriale dei carburanti in Italia rispetto alla media europea;
- eliminare una volta per tutte ’impicci ed impacci’ che ostacolano una completa liberalizzazione del settore della distribuzione dei carburanti, che consenta la vendita anche attraverso il canale della grande distribuzione.
Però per fare le cose, bisogna volerle...