Mentre si discute e si litiga (tra passata e attuale Segreteria) sul bilancio economico del Partito, tracciamo quello politico del 2013, che direi piuttosto negativo, visto l'andamento avuto. Siamo partiti da una campagna elettorale in tono dimesso e ad inseguire Monti e i moderati (figure mitiche e inesistenti) piuttosto che ascoltare le invocazioni degli "incazzati", persone invece assolutamente reali e vera maggioranza del Paese: una strategia che ci ha portato alla mancata vittoria alle elezioni, per poi continuare in maniera più disastrosa nel dopo voto, non riuscendo a formare un governo né ad eleggere il presidente della Repubblica, toccando il fondo con il siluramento di Prodi da parte dei 101. Di cui non conosciamo ancora i nomi. O meglio, si presuppone chi siano, ma ufficialmente non si sono dichiarati. E oltre che essere ancora nel Partito, alcuni di loro occupano posti nel governo. E a proposito di governo, il trend negativo del PD è continuato nella formazione delle larghe intese, che ha visto all'inizio l'alleanza addirittura con Berlusconi (che in seguito almeno abbiamo avuto la decenza di farlo decadere con il voto). Abbiamo compensato con vittorie importanti nelle Amministrative (quasi inattesa quella in Friuli) e la grande partecipazione alle Primarie, in cui i nostri elettori hanno dimostrato una volta di più di essere meglio dei dirigenti (e quanto sta accadendo in questi giorni in Sardegna è piuttosto emblematico). Adesso, a fine anno, ci troviamo impantanati, con un Segretario appena eletto che freme per tornare al voto, anche perché questo governo (che vede premier proprio un democratico), con compromessi molto compromettenti (da Alfano a Cancellieri) e i vari pasticci, rischia di trascinarlo giù e lui nemmeno vuole averci a che fare. E visto che lo slogan di Matteo Renzi alle Primarie era "l'Italia cambia verso", beh, caro Matteo, pensaci bene: perché qui, davvero, o si cambia o si muore. E speriamo in un nuovo anno positivo: per il PD e l'Italia.
(nel video, una carrellata dei più importanti avvenimenti del Paese, tra momenti bui -molti- e giornate di entusiasmo, di cui il PD è stato protagonista).