Pare che l'obiettivo di tutte le forze d'opposizione sia boicottare il discorso di fine anno del Presidente Napolitano. Un'iniziativa che dà l'idea della serietà propositiva di queste compagini "politiche". Vero è che Napolitano è l'autore dello sciagurato schema delle larghe intese, ma occorre dire che chi adesso lo contesta è di sicuro responsabile della situazione in cui ci troviamo ora: ricordiamoci infatti che sono stati i governi Berlusconi-Lega (in particolare l'ultimo fallito) ad aver perpetrato sprechi e dilapidato tempo e risorse e che sono anche che gli autori del porcellum, una legge elettorale scellerata che ha costretto il Paese a questa situazione di stallo. Quanto al movimento di Grillo (altro fiero oppositore del capo dello Stato), non gli si può certo attribuire alcuna colpa (essendo appena arrivati), ma di certo non ha dato lustro all'immagine della politica, rendendola semmai ancora più offuscata, con discorsi populistici e qualunquisti, preferendo al confronto democratico una strategia di insulti e ostracismo per ogni avversario, politici e giornalisti, e negando di fatto perfino il diritto di critica interna.
Alla fine, andando a scorrere i fatti degli ultimi anni, semmai è la figura di Napolitano ad essersi eretta in mezzo allo squallore del mondo politico. La scelta di avere accettato il secondo mandato può essere stata un errore, ma "re Giorgio", a differenza di tanti che adesso lo contestano (tra l'altro, è da considerare un onore che un individuo come Salvini dichiari di non sentirsi rappresentato da lui), l'ha fatta per il bene del Paese e non per interessi personali. E la protesta che gli monta contro viene dal fatto che in questo momento lui rappresenta l'ultimo (se non l'unico) baluardo della democrazia e della Repubblica al caos e al malaffare, il vero reggente dell'attuale governo, come si è visto nella vicenda del decreto Salva-Roma (ritirato per un suo intervento).
Nel suo discorso di insediamento al secondo mandato, dichiarò di avere accettato solo perché fossero portate avanti le riforme utili al Paese, che il mondo della politica gli aveva promesso in cambio del suo assenso ad andare avanti. Promesse fino ad oggi disattese. Non sappiamo quali saranno i contenuti del discorso di stasera del Presidente, ma di sicuro saranno ancora incentrati sulla richiesta di riforme e di impegno a favore dell'Italia. E ci auguriamo anche un richiamo forte verso chi non ha mantenuto i patti: così forte da mettere tutti con le spalle al muro, di fronte alle proprie responsabilità. Perché è stato ipocrita, da parte di tutti i partiti (responsabili del disastro in cui ci troviamo), caricare un fardello pesante sulle spalle di un novantenne perché incapaci di andare avanti e poi addossargli tutte le colpe.