Anche la Lega ha un nuovo segretario: è Matteo Salvini, che ha vinto le primarie del proprio partito (pur svolte con un tono minore rispetto alle nostre: pensate che in provincia di Varese per la Lega hanno votato in totale 558 persone, contro le 256 delle Primarie PD nella sola Vedano), battendo sonoramente il fondatore della Lega, Umberto Bossi (82% contro 18% delle preferenze). Non si può dire però che ci sia stato un ricambio generazionale: a differenza del nostro Matteo (Renzi) che punta decisamente a un cambiamento e un rinnovamento del Partito e del Paese, il Matteo (Salvini) della Lega sembra invece avere scelto la continuità, o meglio, l'immobilità, ricalcando quella che è stata finora la linea strategica dei padani, fatta solo di insulti, protesta e nessuna proposta. Un salto quindi all'indietro, più che guardare avanti. E da chi è alla presidenza (anche se ancora per poco) delle tre maggiori regioni del Nord, motore del Paese, ci si aspetterebbe molto di più che le solite trite e ritrite invettive contro lo Stato ladrone e l'Euro affamatore: a iniziare dall'assunzione delle proprie responsabilità per averci portato alla grave situazione in cui ci troviamo.
P.S.: Roberto Maroni ha parlato di "giornata storica per tutti i militanti della Lega" e che "la Lega ha capito da tempo l'esigenza di rinnovamento che arriva dai cittadini". Ci fa piacere che ora la Lega la pensi così, visto che in passato su questo argomento invece ci aveva preso in giro. Ma se è vero che solo i cretini non cambiano idea, sono gli ipocriti a girare la frittata.