mercoledì 6 ottobre 2010

Se i ricercatori si sentono perduti

Il ddl governativo di riforma dell'università (cd Gelmini-Tremonti) che tra poco andrà in aula alla Camera, prevede la soppressione della figura dei Ricercatori a tempo indeterminato e introduce quella del ricercatore a tempo determinato, senza alcuna garanzia di una futura assunzione. Questo significherà affossare definitivamente la ricerca in Italia, perché pochi potranno permettersi di affrontare una carriera universitaria a queste condizioni, ed i migliori talenti preferiranno emigrare verso le Università estere, aumentando ulteriormente la così detta "fuga di cervelli". Oltretutto, negli ultimi anni, malgrado non rientrasse nelle loro competenze, ai Ricercatori sono stati affidati i corsi lasciati scoperti dai "veri" docenti (Professori Associati e di I° fascia). E tutto questo, tra l'altro, con retribuzioni da fame o addirittura gratuitamente, poiché non riconosciuti come docenti! E riguardo alle norme per la famosa lotta a "baroni, sprechi e fannulloni" non c'è alcuna traccia.
Per fare fronte agli errori del governo ed evitare l'impoverimento e l'arretramento della nostra Università, il Partito Democratico porterà in aula le sue proposte, partendo proprio dalla valorizzazione della figura dei Ricercatori.