28 anni fa, quando fu ucciso in un agguato criminale il generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa (allora prefetto di Palermo) insieme a sua moglie Emanuela Setti Carraro, qualcuno affisse in prossimità del luogo dell'attentato questa scritta: «Qui è morta la speranza dei palermitani onesti».
Ma a distanza di tanti anni il ricordo del generale e della sua lotta contro la mafia è ancora vivo, e sappiamo che oggi lui sarebbe orgoglioso di suo figlio Nando, che, seppure su strada diversa, ha intrapreso la stessa lotta di suo padre, quasi a raccoglierne il testimone.
E Nando Dalla Chiesa sarà a Vedano Olona il 20 settembre, a parlarci della mafia, che non si trova solo a Palermo ma anche in Lombardia, e di come la si combatte.
« [...] ci sono cose che non si fanno per coraggio. Si fanno per potere continuare a guardare serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei propri figli. C’è troppa gente onesta, tanta gente qualunque, che ha fiducia in me. Non posso deluderla.»
(Carlo Alberto Dalla Chiesa al figlio, citato in 'Delitto imperfetto' di Nando Dalla Chiesa, 1984)