mercoledì 8 settembre 2010

Guastafeste PD in azione contro Bonanni

Dopo Schifani, oggi è toccato a Raffaele Bonanni essere contestato alla Festa del PD a Torino, dove è stato invitato per partecipare ad un dibattito con Enrico Letta (e ci si chiede: ma dov'è il servizio d'ordine? Perché non è certo un bel ritorno di immagine per il Partito...). Urla e fischi hanno accolto da subito il segretario della Cisl, che non ha potuto prendere la parola ed ha abbandonato il palco dopo essere stato sfiorato da un fumogeno.
Questa volta i contestatori sembrano essere appartenenti dei centri sociali (la persona che ha lanciato il fumogeno è stata identificata e denunciata: si tratterebbe di una ragazza di Firenze che vive a Torino e frequenta il centro sociale Haskatasuna). Da sottolineare che la contestazione arriva a poche ore dalla disdetta del contratto con Fiom da parte di Federmeccanica.
Bonanni se ne è andato dicendosi molto turbato da tanta violenza e chiedendo un abbassamento dei toni. Rimane comunque il fatto che sembra che nessuno si stia accorgendo dell'enorme disagio sociale che si sta sempre più acuendo: un pericolo da non sottovalutare. Confindustria (con in testa Fiat) si è ormai avviata al tentativo di isolare CGIL e Fiom. Ed il sindacato dal canto suo si è ulteriormente irrigidito in questo muro contro muro. Dal governo non arrivano tentativi di mediazione, solo disinteresse, occupato sempre più da beghe interne o affari personali del premier, ed i pochi interventi sono semmai fuori luogo (per incapacità o per irresponsabilità) e rischiano di inasprire il confronto. E intanto il mondo del lavoro è sempre più in fibrillazione: giovani precari sottopagati e con contratti che non garantiscono un futuro; cassa integrazione che è agli sgoccioli per molti lavoratori, e chi lavora non è certo tranquillo per delocalizzazioni o contratti da rinnovare; piccole imprese e lavoratori autonomi invece sono alle prese con la perenne emergenza di liquidità, e la classe media si va sempre più assottigliando, portando un abbassamento dei consumi. Le previsioni per la ripresa non sono poi certo rosee.
Una situazione instabile come questa può diventare esplosiva: per questo occorre da parte di TUTTI la disponibilità al dialogo.