sabato 4 settembre 2010

La contestocrazia

Alla Festa Nazionale del PD di Torino, il presidente del Senato Schifani, invitato ad un dibattito con Piero Fassino, è stato duramente contestato da "grillini" e "popolo viola". Una contestazione tra l'altro annunciata.
Piero Fassino dal palco si è rivolto ai manifestanti, definendoli "squadristi", e paragonando la loro azione a quella che sembra che esponenti del Pdl avevano intenzione di riservare domani a Gianfranco Fini: "Abbiamo letto sui giornali in questi giorni che c'è qualcuno che ha tentato di organizzare squadre di contestatori domani a Fini e li abbiamo definiti 'squadristi'. E' lo stesso metodo. Vorrei dire a chi sta urlando di provare ad ascoltare, la festa del PD è un luogo dove si discute e si mettono a confronto le idee".
Bene ha fatto Fassino ad appellarsi al confronto di idee. Meno a mettere sullo stesso piano i contestatori di oggi con quelli anti-Fini: quantunque sbagliato nei modi, quello di oggi è stato un atto spontaneo di persone che rappresentano solo se stesse, e non sono invece pedine di presunte trame ordite ai vertici del potere per punire un dissidente.
Se consideriamo poi che i fatti di oggi seguono a pochi giorni di distanza la contestazione contro Marcello Dell'Utri a Como, può significare che il clima pesante (tra crisi economica ed una scena politica vergognosa) sta davvero esasperando la gente, e sarebbe quindi il caso di riflettere e magari iniziare a parlare con queste frange, invece che limitarsi a respingerle.