E soprattutto tax. Questo vorrebbe Maroni (l'ex-ministro dell'Interno del fallito governo Berlusconi-Bossi, quello che combatteva le mafie, che infatti mai come in questi anni sono state così infiltrate al Nord), che prima di perdere la cadrega ha firmato un decreto che impone, a partire dal 30 gennaio 2012, un contributo a carico degli stranieri che chiedono il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno. Perché caste, cricche, lobbies e gli evasori non si toccano, ma i poveri e deboli invece sì, come è sempre stato nello stile del fallito governo Berlusconi-Bossi.
Ora però, giustamente, il governo Monti vuole riconsiderare il contributo chiesto agli stranieri per il rilascio del permesso: la crisi c'è anche per loro, che pagano già le stesse tasse degli italiani, pur non avendo la cittadinanza e i diritti che ne conseguono.
Maroni e la Lega allora pensano bene di aizzare i propri sostenitori, parlando di clandestini, discriminazioni e equità, dimenticandosi però che quel provvedimento va a colpire gli stranieri regolari, che lavorano e abitano legalmente in Italia.
E tutto questo non serve certo a risolvere la crisi, ma è solo l'ennesimo atto odioso nei confronti degli immigrati.
Per cui, cancelliamo subito questa tassa persecutoria.
E Maroni tàs una volta per tutte.