Lo chiamano turismo del dolore o dell'orrore: centinaia, a volte migliaia di persone spinte, quasi con morbosità, a visitare luoghi dove sono accadute tragedie o delitti. E magari a farci una foto ricordo: come avviene in questi giorni all'Isola del Giglio per il naufragio di "Costa Concordia". Giusto per comprendere fino a che punto è arrivato il degrado culturale e morale nel nostro Paese.