E' la proposta di riforma elettorale presentata dal PD, unica forza politica ad averlo fatto in modo formale.
Un mix tra uninominale e proporzionale basato su 8 punti, che prevedono innanzitutto il il ritorno alle preferenze, poi ripartizioni differenti delle quote tra l’assegnazione dei seggi della Camera (collegi uninominali, circoscrizioni e quote nazionale di compensazione) e quelli del Senato (collegi uninominali, quota proporzionale distribuita su base circoscrizionale), pari opportunità e rappresentanza nelle liste fra candidati uomini e donne.
Mancherebbe il limite dei mandati degli eletti: ancora un piccolo sforzo e potremmo esserci e rifarci della delusione della bocciatura dei referendum.