"Miglio diceva...": a volte l'originale è più ridicolo della satira di cui viene fatto bersaglio. E' il caso di Umberto Bossi, più esilarante del "Forrest padano" di Maurizio Crozza.
Lo si è visto in azione oggi a Vicenza, dove è andato in scena il ritorno del "parlamento padano" (non nella sede ufficiale però, perché occupata da una cena aziendale...).
Più che parlamento, possiamo chiamarlo "blateramento padano", visti gli argomenti trattati, e soprattutto per COME sono stati trattati.
Fa specie poi sentire Cota e Zaia (governatori di Piemonte -non regolarmente- e Veneto) che contestano i tagli agli enti locali proposti dal governo Monti, mentre invece se ne stavano zitti zitti quando gli stessi tagli erano attuati dal fallito governo Berlusconi-Bossi.
E Calderoli che si lamenta perché è stato cancellato il ministero delle riforme? Ma di grazia, in oltre 3 anni di governo, quali riforme sono uscite da quella sede?
E anche sul ritorno dell'Ici: ebbene, nella riforma del federalismo farlocco pensato dalla Lega era prevista l'introduzione di una tassa chiamata Imu, che altro non era che la vecchia Ici che adesso ripropone Monti.
Insomma, come al solito, molta ipocrisia, sperando di farla ancora franca, visto che in questa drammatica situazione ci hanno messo loro stando al governo.
Perché più che verso la secessione ci hanno portato in piena recessione, con una politica fallimentare e inadeguata, complici di leggi ad personam per salvare il loro padrone dai tribunali. Sono le stesse persone infatti che hanno votato in Parlamento che Ruby era la nipote di Mubarak, che hanno fatto negare l'arresto a politici collusi con mafia e camorra, che hanno fatto del nepotismo le basi del loro partito e hanno trasformato il Nord in una brutta copia del Sud clientelare. E hanno abbandonato lavoratori e piccole aziende, pensando solo ad occupare poltrone e sperperare risorse.
La smettano di blaterare, e soprattutto di farlo in nome del Nord: perché non lo rappresentano affatto.