A noi pare di no: la proposta di legge presentata da Dario Franceschini sull'autenticazione delle firme rischia infatti di rendere in futuro più difficile indire referendum da parte di movimenti spontanei di cittadini, come avvenuto per quelli sull'acqua pubblica o contro il "porcellum". L'idea di Franceschini è infatti di ritornare alle norme per l'autenticazione delle firme che sono state in vigore per 50 anni per ogni tipo di elezione e che affidavano la possibilità di autenticare le firme a notai, cancellieri, segretari comunali e sindaci, escludendo quindi consiglieri comunali e provinciali. Questo, per garantire legalità e trasparenza, visto che negli ultimi anni si è moltiplicato il numero di inchieste su firme false. Come dire che notai e sindaci sono più seri e onesti dei consiglieri. E oltretutto, notai e funzionari comunali bisogna pagarli.
Perché invece non pensare a fare un regolamento più ferreo o ad inasprire le pene per chi presenta firme false, come ad esempio nel caso di "Firmigoni"? (dove, tra l'altro, sono indagati alcuni SINDACI).