sabato 29 gennaio 2011

Piattaforma ecologica: occorre un passo avanti.

La questione discarica arriva in Commissione Ambiente e Sicurezza, su sollecita richiesta congiunta dei gruppi di opposizione. A dire la verità è dal gennaio 2010 , a seguito di un'interrogazione di Vedano Progresso, che era stata promessa la convocazione di questa Commissione...
Ad ogni modo, dalla discussione di oggi è emerso poco o nulla. L'unica cosa che i componenti della giunta si sono lasciati sfuggire (ma tirandogliela fuori quasi con le pinze) è che si sta valutando o meno la possibilità di un sito, che all'inizio dovrebbe servire ad affrontare l'emergenza venutasi a creare con la chiusura del precedente centro rifiuti, ma che dovrebbe ampliarsi progressivamente fino a diventare una discarica altamente efficiente a tutti gli effetti.
Prima però, insieme a COINGER, bisognerà valutare luogo, fattibilità, costi e rispetto delle norme.
Soluzioni alternative, suggerite dai gruppi di opposizione, come l'utilizzo di container per la raccolta di verde, legno ed ingombranti, oppure isole ecologiche per la raccolta del vetro, non vengono considerate perché ritenute inadeguate o non convenienti.
Un punto certo, che già era noto, è invece la formazione di un gruppo di lavoro, allargato alla partecipazione di cittadini vedanesi. Una proposta lanciata nell'incontro pubblico del 10 gennaio da Progetto Popolare ed accolta e rilanciata da altri cittadini. Da questo gruppo dovrebbero uscire idee da discutere successivamente in Commissione ed in Consiglio Comunale. Ancora però non si conoscono i criteri che lo regoleranno.
La situazione appare quindi tuttora nebulosa, ed al prossimo Consiglio Comunale l'unica cosa certa su cui si discuterà sarà la mozione di Vedano Progresso. E fa davvero sorridere sentire un consigliere della maggioranza sollecitare la giunta a seguire la linea fin qui adottata: perché più che linea, direi che siamo ad un punto fermo.
Valutando la vicenda, l'amministrazione ha dalla sua alcune buone ragioni per la chiusura della discarica: non era a norma, per cui prima o poi andava spostata o chiusa (certo, resta discutibile l'urgenza con cui si è deciso di farlo). E sicuramente ci sono anche degli ostacoli di tipo economico che impediscono la realizzazione di un nuovo sito in tempi rapidi: non solo il budget di spesa elevato per questo periodo di crisi, ma anche il patto di stabilità. La scelta poi di affidarsi ad un consorzio collaudato come COINGER, sulla carta appare vantaggiosa, in termini di costi ai cittadini e di risultati nella raccolta rifiuti (poi, nella pratica, si dovrà valutare se e in che percentuali questo avverrà).
Restano però mancanze gravi: il problema avrebbe dovuto essere affrontato almeno un anno fa, ed i cittadini dovevano essere messi al corrente fin da subito, anziché avvisarli il giorno prima della chiusura della discarica! Qualche mese fa, invece che parlare con i giornali come è avvenuto, sarebbe stato opportuno farlo con i cittadini in un incontro pubblico, e da lì creare il gruppo di lavoro: ben prima della chiusura! Adesso si sta cercando di chiudere il recinto dopo che i buoi sono scappati.
Ora comunque ciò che conta è trovare al più presto soluzioni. E proprio in vista di questo gruppo di lavoro allargato che andrà a costituirsi, il suggerimento che diamo a tutti è di evitare contrapposizioni ed alzare muri: fare quindi non un passo indietro, ma avanti, ognuno andando verso gli interessi di tutti.
E soprattutto, con rispetto, che ultimamente abbiamo visto spesso mancare. In particolare verso le opposizioni e la cittadinanza.