Il movimento della protesta e dell'indignazione partito dalla primavera araba del Nord Africa, diffusosi poi in Spagna, è sbarcato negli USA. "Occupy Wall Street": un nome, una parola d'ordine. Dove Wall Street è il luogo simbolico del potere finanziaria responsabile della crisi economica che sta devastando il mondo. Qualcuno superficialmente li ha definiti «solo un centinaio di vecchi fricchettoni e giovani squinternati». In realtà è una protesta popolare ben articolata e che si sta ampliando, e che coinvolge disoccupati, casalinghe, pensionati, studenti, dipendenti pubblici, piccoli imprenditori e perfino miliardari. Un movimento che sta assumendo dimensioni globali e da non sottovalutare, perché tutti dovranno farci i conti: finanzieri, economisti e politici. Forse la svolta potrà arrivare proprio da lì.