Sono entrati di soppiatto, da un'entrata secondaria, quasi come dei ladri. La loro decisione di votare alla prima chiamata non avrebbe comunque cambiato nulla sulla strategia, poi andata a vuoto, di far fallire il numero legale in Aula. Ma resta il gesto di un gruppo che con le sue scelte incomprensibili (o forse no) sta ormai andando contro le aspettative del suo elettorato e facendo perdere credibilità anche sul proprio retaggio politico. E hai la sensazione che oltre alla famosa definizione di radical-chic ci possa essere adesso anche quella di radical-scil(ipoti). Perché sorge davvero il dubbio di chiedersi da che parte stiano. E davvero non sai più come chiamarli. O forse sì.
(Per dovere di cronaca, i nomi dei 5 radicali che hanno deciso di votare alla prima "chiama": Marco Beltrandi -quello che ha fatto saltare l'election day la primavera scorsa-, Rita Bernardini, Maria Antonietta Farina Coscioni, Matteo Mecacci, Maurizio Turco.
Li vedete nella foto).
N.B.: i deputati radicali hanno comunque votato contro la fiducia al governo.