Si parla di applicare nuove misure per contrastare le violenze in piazza, come successo sabato a Roma; addirittura viene evocata la reintroduzione della legge Reale (suggerimento del poliziotto Di Pietro): un'assurdità che oltre a non risolvere i problemi (e magari ad aggravarli) porterebbe gravi limitazioni alla libertà democratica (come di fatto sta accadendo). Sarebbero sufficienti organizzazione e prevenzione, fattori totalmente assenti a Roma, come denunciato dagli stessi agenti di Polizia (scesi tra l'altro oggi in piazza a indignarsi contro i tagli alla sicurezza e a chiedere ai cittadini i soldi per la benzina delle loro auto di servizio).
E comunque ci si chiede: quali misure bisognerebbe adottare verso chi minaccia di organizzare attacchi contro i tribunali?
P.S.: identificato e arrestato il giovane ripreso mentre lanciava un estintore in piazza San Giovanni. Si è giustificato con la polizia affermando che voleva spegnere un incendio. D'altra parte siamo in un Paese dove un ministro dichiara di non sapere che gli hanno acquistato una casa, un altro paga in nero l'affitto di un appartamento giustificandolo come "accordo tra privati" (?), e abbiamo un capo del governo che crede che una prostituta sia davvero la nipote di Mubarak e dice di averla pagata, invitandola ai suoi festini, per salvarla dalla strada...
Ecco: forse il problema non è tanto ciò che ruota intorno agli "indignados", quanto piuttosto il malaffare degli "indagados".