Il Big Bang di Renzi ha fatto rumore, non solo per i contenuti ma anche per le polemiche all'interno del PD. Peccato, perché spunti interessanti ce ne sono stati. Vedremo nei prossimi mesi se la scossa alla stazione Leopolda servirà a ravvivare ulteriormente il PD e l'energia derivante sarà indirizzata per il bene del Partito e, conseguentemente, del Paese. Incontri come quelli organizzati dal sindaco di Firenze ben vengano per rafforzare il dibattito all'interno del Partito e lanciare nuove idee e nuove persone. Nonostante il grande entusiasmo suscitato dall'evento, lascia però un po' perplessi l'eccessivo protagonismo di Renzi (tanto che si potrebbe chiamare "MattEgo Renzi") e alcune sue discutibili opinioni. Anche le accuse di antiberlusconismo controproducente lanciate verso il PD e il centrosinistra ci possono stare, salvo poi vedere lui stesso che non sembra fare altro che criticare i Bersani o i D'Alema di turno. Perché il problema è che prima dei dinosauri del PD, c'è da scalzare il tirannosauro di Palazzo Chigi. E bisogna farlo uniti e con proposte concrete, non con personalismi e polemiche.
Qualche critica va fatta anche ai vertici del PD: al di là dell'inopportuna coincidenza di alcuni appuntamenti (tipo l'assemblea regionale a Milano o il seminario "Finalmente Sud"), Bersani avrebbe fatto meglio a presentarsi a Firenze, così come avrebbe dovuto andare a Bologna, all'evento organizzato da Prossima Italia: un "capo della ditta" non deve mai fare mancare la propria presenza. E quelle energie, provenienti in particolare dai giovani, devono essere incanalate, e non disperse, perché, come è stato ribadito durante l'assemblea regionale di Milano dal segretario Maurizio Martina, "il PD è un grande fiume in cui affluiscono energie diverse. Ben venga quello che arricchisce a patto che il messaggio unitario prevalga". E noi ne abbiamo parecchi di rivoli da far affluire nel "grande fiume del Partito". D'altra parte, come ha sottolineato Roberto, il nostro segretario di Circolo, che era presente alla Leopolda, "a noi non interessa la figura di Renzi candidato, Renzi rottamatore o Renzi leader del PD. A noi interessa Matteo, come interessano Pierluigi, Rosy, Pippo, Enrico, Marco, Alessandro, Stefan. Usciti dalla Leopolda 2.0 a noi interessano quelli che si impegnano nel e per il PD, che non lo fossilizzano, ma lo mobilitano, che non litigano ma propongono soluzioni". E allora, avanti tutti uniti per ricostruire: la capacità del PD per convincere e vincere, mettendosi alla testa del Paese, starà innanzitutto qui.