Governo battuto ieri alla Camera sul rendiconto dello Stato. Complotto, errore tecnico, sottovalutazione dell'appuntamento, comunque sia il bilancio rimane impietoso: da oltre 3 anni abbiamo un esecutivo che (per interessi personali, incompetenza, immoralità) non è stato in grado di portare avanti progetti in grado di fare ripartire l'Italia. E anche le ultime manovre sono risultate effimere e bocciate sonoramente dagli organi preposti.
Occorre cambiare al più presto e introdurre "proposte di riforme strutturali capaci di avviare un cambiamento del nostro paese in direzione dello sviluppo e dell’equità". Ho utilizzato le parole di Antonino Leone (esperto di organizzazione delle P.A.), in quanto ha tracciato un'interessante analisi, prendendo spunto da interventi su cui l'Italia può trarre lezioni per il futuro. Gli argomenti trattati riguardano trasparenza e competenze, disoccupazione e giovani, creatività e innovazione. Ma soprattutto, il CAMBIAMENTO: politico, economico, sociale. Un'esigenza, quest'ultima, che deve avvenire necessariamente per via generazionale, in modo da offrire opportunità ai nostri giovani e nello stesso tempo avere una forte discontinuità con il passato in modo coerente e responsabile.
Obiettivi che questo governo non è in grado di raggiungere, e per questo, come sottolinea Antonino, "deve andare via per il bene dell’Italia, delle famiglie e dei giovani".