Da oggi scatta la reintroduzione dei ticket sanitari: 10 euro su visita specialistica e diagnostica.
Una norma che andrà a colpire essenzialmente le fasce deboli e il ceto medio.
Non tutte le regioni però sono d'accordo: Toscana, Emilia Romagna, Sardegna, Val d'Aosta, Trentino Alto Adige, Umbria e Veneto hanno infatti detto no a questo odioso balzello approvato nella manovra dal governo.
La Lombardia ancora non si è ufficialmente espressa: il PD Lombardo ha chiesto al Pirellone di non applicare da subito il nuovo ticket da 10 euro su visite ed esami e trovare nel proprio bilancio le risorse per sollevare i cittadini lombardi da questo ennesimo balzello. Formigoni ha dichiarato di stare valutando la possibilità di non togliere il ticket, ma abbassarlo, risparmiando ulteriormente su altri servizi. E perché invece non risparmiare dai tagli alla politica, come proposto dal Partito Democratico?
Intanto venerdì 15, il capogruppo PD alla Camera Dario Franceschini ha annunciato la presentazione di una proposta di legge che prevede la soppressione della norma che reintroduce i ticket. Questo deve essere un obiettivo primario del PD: anche perché fa davvero rabbia scoprire che mentre sui cittadini scatta la stretta, i parlamentari (e le loro famiglie) godono di privilegi ed agevolazioni incredibili anche per quanto riguarda l'assistenza sanitaria, con un costo per le casse pubbliche che sfiora i 30 mila euro al giorno.