«Per la gente come me che crede ancora nei valori morali, nella famiglia e nel rispetto della persona, è importante ricordarlo per quello che ha fatto. Perché la gente ha dimenticato certe cose. O non vuole ricordare o è disinformata, perché basterebbe prendere in mano certi documenti, certe leggi fatte quando c'era lui nel ventennio e ci si renderebbe conto che le cose erano diverse».
Questa è l'opinione sul Duce di Fernando Corrias, il barista tradatese che ieri ha fatto affiggere sulle bacheche comunali di Tradate i manifesti con gli auguri per il compleanno di Benito Mussolini (nato il 29 luglio 1883).
Però è il sig. Corrias che ha dimenticato i fatti del ventennio, o più probabilmente non ha mai saputo:
- delle leggi razziali e dei milioni di ebrei deportati e uccisi
- delle misere condizioni in cui si trovava gran parte della popolazione italiana
- dei milioni di morti causati dalla guerra in cui il suo Duce ci ha trascinati
- del manganello e dell'olio di ricino riservati a chi aveva un pensiero diverso dal regime
- della prigionia e anche dell'assassinio perpetrati ai danni degli avversari politici del fascismo.
Quanto ai valori citati e in cui dice di credere, possiamo assicurare che trovano più riscontro in personaggi come De Gasperi, Sandro Pertini o Aldo Moro.
Però oggi siamo in democrazia e il sig. Corrias può esprimere liberamente il proprio pensiero, per quanto distorto esso sia.
A quei tempi, malgrado le sue deliranti convinzioni, non avrebbe potuto farlo.