giovedì 14 luglio 2011

Tenuti in vita i vitalizi

La casta Pdl/Lega respinge nella manovra la proposta del Partito Democratico, che chiedeva una norma sui vitalizi dei parlamentari, portandoli al livello contributivo come per tutti i lavoratori dipendenti.
E non solo questo: "Volevamo l'inclusione dei referendum nell'election day e la proposta di una sola società pubblica per gli enti locali chiudendo migliaia di società in eccesso con relativi consigli di amministrazione. Nella lotta agli sprechi e ai privilegi, abbiamo proposto l'introduzione di un tetto ragionevole alle retribuzioni dei dirigenti pubblici, l'accorpamento delle province con popolazione inferiore a 500.000 abitanti e dei piccoli comuni. Come altro atto se non di buongoverno ma di elementare buonsenso, avevamo chiesto la riorganizzazione degli uffici periferici dello Stato accorpandoli alle Prefetture ridotte anch'esse per effetto della riduzione del numero delle Province.
Avevamo chiesto di ripristinare trasparenza e concorrenza negli appalti pubblici eliminando la norma estensiva della trattativa privata per lavori fino a 1 milione (il 96% degli appalti), le norme sui grandi eventi ( quelli della cricca), la secretazione degli appalti SOGEI. Di tutto questo, il governo non ha accolto nulla
".
Così il senatore PD Giovanni Legnini, relatore di minoranza nel corso del dibattito sulla manovra in corso nell’aula di Palazzo Madama.
Se la politica non stringe anche lei la cinghia, di questo passo sarà davvero dura andare avanti.