Molti sono rimasti sconcertati ieri per l'astensione alla Camera dei deputati PD sul voto della mozione dell'abolizione delle Province presentata dall'Idv. Con il voto favorevole del PD (che si sarebbe aggiunto a quello di Idv e Terzo Polo) infatti il governo sarebbe stato battuto e le Province abolite, il che avrebbe comportato un risparmio alle casse dello Stato di circa 2,5 miliardi. Di Pietro (e anche Csini) se la sono un po' presa con i Democratici. Il PD ha motivato però la sua decisione (nel video la dichiarazione di voto del capogruppo Dario Franceschini) perché il testo presentato dall'Idv alla Camera proponeva "semplicemente la soppressione della parola province e non dice nulla sul dopo": in pratica, era solo un ricorso soppressivo, in cui non c'era traccia di un disegno che ridistribuisse le competenze e indicasse i risparmi ed i costi. Tra l'altro, il PD ha già presentato a sua volta una proposta di legge: un progetto di riforma organica che affronta non solo il ridimensionamento delle Province, ma anche la questione del coordinamento con le regioni e i comuni di funzioni, poteri, competenze.
Nulla da eccepire, ma non riusciamo comunque a comprendere una cosa: perché l'opposizione non si siede intorno ad un tavolo e si presenta in Aula in un fronte unito con una proposta condivisa? Perché altrimenti viene davvero il dubbio che abbia ragione Berlusconi, e cioè che vi sono diverse opposizioni. E dati i rapporti di forza nelle Camere, così si va sempre sotto e, soprattutto, non si dà l'idea al Paese di una vera alternativa di governo.