La casta del Pdl non ci sta, non accetta che nella manovra siano inserite norme che ledono i suoi privilegi, come:
- le liberalizzazioni che aboliscono gli ordini professionali (che bene farebbe al mercato e ai consumatori)
- incompatibilità di cariche (tra parlamentare e sindaco o presidente di Provincia)
- l'equiparazione degli stipendi di deputati e senatori a quelli di pari grado in Europa e cambiamenti nel sistema dei vitalizi.
"Mentre il Paese è sull'orlo del baratro a causa della crisi finanziaria che ha investito la Borsa e i titoli di Stato, la Casta si ribella all'amara medicina della manovra del governo".
Eppure, nel momento in cui si chiedono enormi sacrifici alla Nazione, arrivando perfino a togliere 15 euro di pensione a chi ne percepisce 350 al mese, da parte di chi ci governa occorrerebbe un segnale forte di ben altro tipo. E invece...