L'AgCom sembra avere recepito le sollecitazioni della Rete e della società civile, che si sono mobilitate contro ogni ipotesi di censura. La delibera originale infatti ha subito importanti modifiche:
- le norme approvate non entreranno in vigore subito ma solo dopo un dibattito pubblico di 60 giorni attraverso cui Corrado Calabrò, Presidente dell’AGCOM, intende “stimolare un dibattito approfondito e aperto a tutti i contributi e a tutte le voci della società civile, del mondo web e di quello produttivo, della cultura e del lavoro”
- i giorni a disposizione degli accusati di infrangere il copyright per difendersi passano da 5 a 15
- sono esclusi dal possibile oscuramento i siti amatoriali, ossia tutti quei siti “non aventi finalità commerciale o scopo di lucro”, che esercitano “diritto di cronaca, commento, critica o discussione” o che esercitano “l’uso didattico e scientifico, la riproduzione parziale, per quantità e qualità, del contenuto rispetto all’opera integrale che non nuoccia alla valorizzazione commerciale di questa”
- niente “oscuramento”, nemmeno per i siti esteri
- il P2P non si tocca.
Una linea quindi che appare più morbida: questo però non significa abbassare la guardia. Aspettiamo l'evolversi della situazione e vigiliamo perché la libertà della Rete non venga compromessa.