giovedì 28 luglio 2011

L'Italia chiede di cambiare. Ma il governo rimane sordo.

Non era mai accaduto: sindacati e associazioni di categoria, agricoltori e banche, cooperative e rappresentanti della grande industria hanno rivolto un appello congiunto al governo per fare fronte alla situazione economica e finanziaria dell'Italia, diventata di giorno in giorno più critica.
Ma anche mentre il Colle rivolge appelli per invitare all'unità, in un'Italia sotto attacco speculativo dei mercati, il governo che fa? Pone la fiducia sul disegno di legge del processo lungo, per salvare per l'ennesima volta Silvio Berlusconi dalle aule dei tribunali. E dell'Italia, chissenefrega!
Pensare che Andrea Orlando (il responsabile Giustizia del PD) aveva chiesto al nuovo ministro della Giustizia Nitto "Santa" Palma di fermare proprio l'obbrobriosa legge del processo lungo. E questo invece è stato il segnale.
Intanto, le grandi iniziative che il governo ha sempre vantato come successi si stanno rivelando dei terribili bluff: Alitalia sembra prossima alla svendita ad Air France, dopo essere stata salvata sulle spalle dei contribuenti italiani; a L'Aquila, invece, la ricostruzione con appalti senza regole e concessi alle cricche, rischia di essere più devastante del terremoto.