Stiamo passando dalla decadenza di Berlusconi all'ulteriore caduta di stile di Grillo. Campagne dai toni inqualificabili verso istituzioni e giornalisti rischiano di arrivare a degenerazioni. Come mostrare libri bruciati, probabilmente senza nemmeno essere a conoscenza di quanto accaduto in passato. E anche se si trattasse di un episodio isolato, il rischio però è che venga ingiustamente criminalizzato un intero movimento, che non è solo Grillo e i suoi parlamentari a Roma o qualche stupido che posta messaggi allucinanti in Rete, ma più di 8 milioni di voti e di attivisti volenterosi e sinceri che credono in un cambiamento. Ma cambiamento significa rinnovamento e non distruzione, e si deve attuare tramite l'apertura e le proposte, non con la demagogia e le provocazioni. Perché con tutte le ragioni che puoi anche avere, è un attimo finire dalla parte del torto. E il torto più grande finisci poi per farlo a chi ha creduto in te.
Come abbiamo già scritto sarebbe ora di finirla: il tempo è davvero scaduto, così come scaduti sono la pazienza e anche i cibi che tanti italiani mettono in tavola costretti dalla crisi: questo è il nemico da contrastare.
Update: quando si pensa che il fondo sia stato raggiunto, si scopre invece che è possibile scavare ancora. Ecco il tweet del responsabile della comunicazione del M5S, che oltre al rispetto altrui dimostra di non conoscere nemmeno la grammatica, e anche il senso del ridicolo, visto che poi tenta inutilmente di nascondere il messaggio lanciato... Fossi un elettore dei 5 Stelle ne chiederei subito le dimissioni.
E non è finita: arriva anche l'autorevole commento contro la giornalista Daria Bignardi da parte di un ex-concorrente del Grande Fratello, ora dipendente dell'ufficio stampa del M5s alla Camera (poi si criticava Berlusconi perché dava posti nella politica a veline e meteorine...). Per fortuna ci sono alcuni parlamentari del Movimento che si dissociano.