martedì 4 febbraio 2014

La regressione della Lega

Cattivismo contro gli stranieri e invettive contro l’Euro: la Lega ormai è solo questo. Insulti e provocazioni, ma ZERO contenuti. Una strategia spicciola per raccattare manciate di voti, ma che invece pare controproducente (come è accaduto oggi a Strasburgo, dove la contestazione dei leghisti contro Napolitano è stata fischiata da tutto l'Europarlamento. E c'è proprio poco da vantarsene -vero Salvini?-). In oltre 20 anni di vita si può dire che non vi sia stata alcuna evoluzione politica, e oggi, in termini di consensi, continua a perdere terreno (e territorio).
Sinceramente non sarebbe un gran problema (cavoli loro, per dirla) se non fosse che, per discutibili giochi politici, questo movimento è al governo delle principali regioni del Nord. Piemonte, Veneto e Lombardia dovrebbero essere il motore dell'Italia (e un traino per portarci in Europa, non farci uscire), e invece, a causa di politiche retrograde, clientelari e di chiusura, stiamo assistendo ad un loro inesorabile declino. E se si fermano queste regioni, dalla crisi non ce ne tiriamo più fuori.
Se si vuole andare avanti bisogna scegliere la strada del merito, dell'apertura e dell'innovazione: che non è certo quella intrapresa finora dalla Lega.
(Intanto i leghisti devono anche subire questo "affronto". Io però in vista di Expo, anziché delle invadenze sui nomi delle mascotte, mi preoccuperei delle infiltrazioni di mafia e 'ndrangheta, argomento sottovalutato dalla Lega per tanti anni: ecco, vediamo di non ripetere gli stessi errori).