La decisione di Enrico Letta di essere presente all'inaugurazione delle Olimpiadi invernali di Sochi viene considerato giustamente un errore. Avrebbe fatto meglio a disertare l'evento, seguendo l'esempio di altri leader occidentali come Merkel, Obama, Hollande e Cameron, per contestare la linea omofobica perseguita in Russia da Putin (per non parlare poi delle altre violazioni di diritti civili nei confronti di chi dissente la linea politica dell'ex-KGB). Così invece si rischia di dare credito a un discusso personaggio, che vuole trasformare la competizione sportiva nel "Putin-pride". Le giustificazioni del premier (la candidatura delle Olimpiadi di Roma in primis) appaiono evanescenti e pretestuose. E comunque, di fronte ai diritti civili non si può fare alcun genere di baratto o concessione.