In principio era l'Ici, poi abolita da Berlusconi (con un grave ammanco per i Comuni, già con le casse vuote per i tagli da Roma); poi Calderoli, nel progetto di federalismo fiscale sotto il fallito governo Berlusconi-Lega, la reinventò come Imu, che venne approvata durante il governo Monti anche con il voto del Pdl, che però ha fatto della sua abolizione il cavallo di battaglia elettorale, tanto da minacciare la caduta del governo. E adesso, si parla di trasformare l'Imu (che prima era l'Ici) in "Service Tax", che oltre all'Imu assorbirà la Tares (la nuova imposta sui rifiuti) e una serie di imposte locali. Non si sa che peso avrà sulle tasche dei proprietari (graverà di più o di meno?), né in che modo parteciperanno gli inquilini non proprietari a questa "nuova tassa", e quindi quanto questa potrà essere equa. Inoltre, potrebbe toccare ai Comuni decidere se tassare o meno le abitazioni principali: così alla fine il governo se ne laverebbe le mani. Insomma: speriamo di no, ma la sensazione è che alla fine per gli italiani potrebbe prospettarsi un ulteriore raggiro.