«Troviamo da assumere solo stranieri, perché gli italiani non hanno più fame». E' il laconico commento di Giovanni Pagotto, imprenditore di successo del Nord-est, che lamenta una difficoltà nell'inserire personale italiano nelle aziende del suo gruppo, in cui si lavora a ciclo continuo, in tre turni sette giorni su sette.
E' vero che gli immigrati sembrano più propensi al sacrifico e ad accettare condizioni di lavoro più dure, ma ho amici e conoscenti italiani che lavorano facendo i tre turni ed anche di più. E ne conosco altri che, in un periodo come questo, sarebbero disposti a farli pur di trovare un posto di lavoro fisso e sicuro. Credo perciò che anche la "fame" non abbia colore né nazionalità.
Update: pioggia di telefonate di italiani che chiedono di essere assunti. Ma guarda...
Update2: poi c'è chi ha i lavoratori italiani, ma li molla per scappare all'estero di nascosto.