giovedì 15 agosto 2013

Fame di lavoro

«Troviamo da assumere solo stranieri, perché gli italiani non hanno più fame». E' il laconico commento di Giovanni Pagotto, imprenditore di successo del Nord-est, che lamenta una difficoltà nell'inserire personale italiano nelle aziende del suo gruppo, in cui si lavora a ciclo continuo, in tre turni sette giorni su sette.
E' vero che gli immigrati sembrano più propensi al sacrifico e ad accettare condizioni di lavoro più dure, ma ho amici e conoscenti italiani che lavorano facendo i tre turni ed anche di più. E ne conosco altri che, in un periodo come questo, sarebbero disposti a farli pur di trovare un posto di lavoro fisso e sicuro. Credo perciò che anche la "fame" non abbia colore né nazionalità.

Update: pioggia di telefonate di italiani che chiedono di essere assunti. Ma guarda...
Update2: poi c'è chi ha i lavoratori italiani, ma li molla per scappare all'estero di nascosto.