Noi propendiamo per il secondo, visto che tra l'altro l'iniziale è la stessa di Berlusconi. Perché paragonare la vicenda dell'ex-Cavaliere a quella del Cristo è proprio fuori luogo: oltre che per la blasfemia in sé, soprattutto perché il criterio di giustizia che prevalse allora (l'acclamazione popolare) fu lo stesso che oggi propugna il Pdl a favore del proprio padrone, ovvero che non si può condannare un individuo, seppure colpevole di un odioso reato come l'evasione fiscale (e non solo), perché ha ricevuto milioni di voti (anche se rispetto al passato ne ha persi altrettanti).
P.S.: comunque Silvio dai suoi è indegnamente paragonato anche ad altri emeriti personaggi.