Dopo aver tagliato i fondi e bloccato così la banda larga, arriva, di soppiatto, una nuova manovra del governo contro lo sviluppo tecnologico del Paese. Il ministro della cultura, con un decreto fatto passare in silenzio, ha deciso di estendere - come in nessun paese europeo - la tassa "dell'equo compenso", da versare alla SIAE, a tutti i dispositivi dotati di memoria (non solo CD e DVD, ma anche cellulari, computer, decoder). Un’imposta che le aziende produttrici riverseranno sui cittadini con un aumento dei prezzi.
Avevano annunciato che non avrebbero messo le mani nelle tasche degli italiani, e che avrebbero tagliato le tasse anziché alzarle. E invece, dopo gli aumenti dei servizi e le decurtazioni delle pensioni, ecco un nuovo balzello! Che oltretutto va in direzione opposta a quelle che sono le logiche del mercato.