Con 111 voti a favore, nessun voto contrario e 34 astenuti (anche se comunque c'è stato acceso dibattito) è stata approvata la relazione del Segretario PD Matteo Renzi, che illustrava la fine del bicameralismo, la riforma del Titolo V e, soprattutto, la nuova legge elettorale. Lascia però un po' perplessi quest'ultima, che presenta ancora il premio di maggioranza e in particolare, anche se "più corte", le liste bloccate (cioè senza preferenze e quindi senza la possibilità, per i cittadini, di votare direttamente i propri parlamentari). E anche se Renzi promette di mantenere le primarie per i parlamentari PD, il rischio è di trovarsi comunque di fronte ad un "porcellum alla fiorentina". In ogni caso è stato fatto un passo significativo, perché di sicuro (grazie anche al doppio turno -ovvero ballottaggio in caso di non raggiungimento della soglia per il premio di maggioranza-) con "l'Italicum" (così è stata chiamata la proposta di Renzi) in futuro verrà garantita la governabilità e saranno evitate le larghe intese (come è stato simulato qui). Vedremo adesso se tutto procederà e sarà portato a termine, e dopo 20 anni di chiacchiere arriveremo finalmente ad una proposta concreta.