Si è parlato e soprattutto sparlato dell'accordo tra Renzi e Berlusconi, ma occorre fare chiarezza. Come illustrato in questa infografica, l'accordo prevede diversi punti:
- la riduzione dei parlamentari, con la riforma del Senato
- la revisione del titolo V della costituzione sull'autonomia delle Regioni, in particolare riguardo alle indennità di Governatori e consiglieri regionali
- taglio delle Province.
Operazioni che oltre a maggiore trasparenza e snellimento burocratico porterebbero quasi 800 milioni di euro all'anno di risparmio per le casse dello Stato.
Oltre a questo si è discusso anche della nuova legge elettorale, l'italicum. Molti l'hanno criticata perché presenterebbe ancora le liste bloccate, oltre al premio di maggioranza ed una soglia di sbarramento ritenuta troppo alta. Certo, non è perfetta e si può senz'altro migliorare, ma di sicuro non è peggio del porcellum, perché perlomeno garantisce governabilità (limitando anche il troppo potere dei piccoli partiti), presentando comunque liste più corte. E in ogni caso, il PD potrà fare scegliere agli elettori i propri candidati (con l'alternanza uomo-donna) tramite le Primarie, che sono quindi confermate.
In ogni caso, siamo o no d'accordo che un bel passo è stato fatto, e che se nessuno mette i bastoni tra le ruote e c'è la volontà di andare avanti, in pochi mesi potremmo avere ciò che non si è riusciti a fare in 20 anni?