La vicenda che vede protagonista il presidente Hollande, coinvolto in una relazione clandestina con l'attrice francese Julie Gayet, apre una riflessione sulla vita privata dei personaggi politici (oltre a come farà, come si domanda qualcuno). Hollande, di fronte alla divulgazione dello scandalo, ha chiesto il rispetto della privacy. Ma quando una persona si impegna a dedicare la propria vita per la collettività (in questo caso una intera nazione), deve innanzitutto in preventivo che da personaggio pubblico la sua esistenza sarà sotto tutti i riflettori, e che comunque ogni gesto e comportamento che terrà dovrà essere improntato alla correttezza e alla massima trasparenza. Al di là delle questioni legate alla sicurezza e dei possibili intrighi (e alla questione umana del tradimento della sua compagna), resta il fatto che il presidente ha sbagliato, perché ha gettato un'ombra sulla propria immagine, che oltretutto rappresenta il Paese, perdendo credibilità lui e di conseguenza la Francia. Una cosa, però: nessuno paragoni "l'affaire Hollande" alle notti di Arcore. Quella è proprio una storia squallida.