venerdì 10 gennaio 2014

Piemonte in pieno caos

Il TAR del Piemonte ha annullato le elezioni regionali del 28 e 29 marzo 2010, perché la lista “Pensionati per Cota” del consigliere regionale di maggioranza Michele Giovine, che ottenne 27mila voti, presentò firme false (addirittura all'insaputa di molte persone) per potersi presentare alle elezioni. Cota (quello delle mutande verdi, per cui è indagato, e insieme a lui quasi tutto il Consiglio Regionale) farà ricorso al Consiglio di Stato, ma l'impressione è che si andrà a nuove elezioni, forse già a maggio.
Al di là delle valutazioni politiche e giuridiche della vicenda (tra cui il sogno infranto della "macroregione" di Maroni e il dover spiegare a Salvini che il vero attacco alla democrazia è truffare alle elezioni per vincerle e governare abusivamente), sorgono comunque alcune domande (tenendo conto che purtroppo la stessa cosa è capitata in Lombardia quando fu eletto per l'ultima volta Formigoni):
- non si potrebbe trovare un sistema più semplice per presentare una lista?
- le liste non potrebbero essere validate prima del voto?
- per le elezioni regionali non si potrebbe passare ad un sano uninominale per evitare gli apparentamenti con liste "civetta" di dubbia provenienza ed eliminare alla radice certi giochetti da proporzionale?
- ma soprattutto, perché in Italia bisogna aspettare tanto tempo gli esiti della magistratura amministrativa? Sono passati ben 4 anni dal ricorso ai giudici: un altro po' e si va alla scadenza naturale della legislatura.