La crisi greca trascina verso la bancarotta anche Cipro (o meglio: le sue banche), importante partner della Grecia e da sempre considerato paradiso fiscale in Europa.
Per questo la UE concederà un prestito di 10-12 miliardi, chiedendo però in cambio al governo cipriota di impegnarsi per un prelievo forzoso sui conti correnti (che andranno a colpire una grossa fetta di capitali stranieri, specialmente russi, custoditi nell'isola) e l'aumento delle tasse sulle società dal 10% al 12.5%. E i dubbi su questo salvataggio sono forti, visto che sembra più un problema di finanza che non di economia reale.