Beppe Grillo grida al mercato delle vacche, accusando il PD di compravendita dei suoi parlamentari. Sarà, ma io sto assistendo a una parata di asini: chi vede un'intesa PD-Pdl come "soluzione ragionevole", chi invece già in passato aveva scritto vaccate e continua a inventarsi notizie che non esistono, chi invece eletto sembra non sapere ancora cosa fare e nemmeno dove andare...
Grillo comunque si calmi e la smetta con le provocazioni (e soprattutto non si faccia irretire dalla stampa fuorviante): la campagna elettorale è finita. I suoi elettori adesso attendono fatti, e sembrano orientati alla linea proposta dal PD: concedere la fiducia per dare il via a un governo con cui concordare 8 punti (alcuni dei quali comuni al programma M5S) per riformare e rilanciare l'Italia e poi andare al voto. Ma se Beppe Grillo vorrà assumersi la responsabilità di impedirne la realizzazione, se i suoi parlamentari decideranno di non sostenerlo, vorrà dire che si tornerà subito al voto e giudicheranno gli elettori. Certo, lui spera in un governissimo PD-Pdl, ma tutti i militanti della base PD si augurano non si faccia una simile asinata.