Il coefficiente di Gini, introdotto negli anni '20 dallo statistico italiano Corrado Gini (inventore e primo presidente dell'Istat nel 1927), misura il grado di diseguaglianza in un Paese. È un indice di concentrazione del reddito e della ricchezza: più è basso il valore, più tende alla perfetta eguaglianza. Ma in Italia il coefficiente di Gini è sopra la media UE, e dal 2008 ad oggi risulta più alto dei grandi Paesi vicini con cui siamo soliti confrontarci, come Francia e Germania (clicca su immagine sopra per vedere).
L'equità deve essere un altro dei punti di cui deve occuparsi il prossimo governo, e oltre al rilancio economico servono anche leggi contro i conflitti di interessi e le lobbies. Perché senza queste ultime non ci può essere nessuna crescita.