Giulio Terzi chiude proprio male, con una brutta caduta di stile, il suo incarico ministeriale agli Esteri. La decisione infatti di venire meno alla parola data di non fare rientrare in India i 2 marò accusati dell'uccisione dei 2 pescatori indiani crea difatti un grave incidente diplomatico. La reazione dell'India non si è fatta attendere: al nostro ambasciatore a Nuova Delhi è stata tolta l'immunità diplomatica, la UE si sfila (lasciandoci soli) e altre ritorsioni (soprattutto di carattere economico) potrebbero arrivare dal governo indiano. Certo, la situazione dei nostri 2 militari era piuttosto ingarbugliata e le ragioni stavano di sicuro dalla nostra parte. Giusto quindi salvaguardare i nostri connazionali, ma rispettando i patti. L'intera vicenda è stata malamente gestita, e ora l'Italia rischia di pagare soprattutto in termini di credibilità (e teniamo conto anche del recente caso Agusta, che non ci rende migliore figura).
P.S.: questa vicenda comunque me ne ha riportato alla mente un'altra. Dove siamo stati però noi quelli non rispettati.