Ormai è ufficiale: siamo in guerra con la Libia. In pratica siamo passati dai baciamano alle bombe. La Lega però pare non essere d'accordo, e minaccia di negare il suo voto (ma anche IdV è contraria).
Certo, la guerra deve essere sempre evitata. Ma se siamo arrivati a questo punto è perché non ci si è mossi subito (tenendo conto della nostra posizione di interlocutore privilegiato nei confronti di Gheddafi), avviando un'azione diplomatica quando sono iniziati a scoppiare i disordini in Libia.
Ma Berlusconi non voleva "disturbare". O meglio, non voleva essere distolto lui dalle strategie per evitare i propri processi. E così non ci si è occupati dei problemi seri. Perché tutto il Paese è bloccato dietro ai suoi processi, e con esso anche Parlamento e governo, con i ministri costretti a stare in aula a votare per non fare mancare la maggioranza al loro padrone.