domenica 10 aprile 2011

Perseguitato o perseguibile?

E' colpa dei giudici se Berlusconi non ha potuto occuparsi dei problemi del Paese (e in ultimo l'emergenza sbarchi). Lo afferma proprio lui in persona, dichiarando che "chiamare il presidente del Consiglio in tribunale e non permettergli di poter lavorare è una cosa dissennata".
Ma in Tribunale, a rispondere alle udienze dei suoi processi non si presenta quasi mai, troppo occupato a fare comizi, festini e raccontare barzellette. Ed è davvero difficile capire come i suoi appelli all'Europa possano essere presi in considerazione, tenuto conto della sua reputazione all'estero.
La verità è che sia lui che il suo governo non si occupano dei problemi del Paese perché occupati solo a contrastare i giudici ed i processi che lo riguardano. Se davvero Berlusconi vuole bene all'Italia, dia le dimissioni e si difenda in tribunale invece che nelle aule del Parlamento. Perché leggi scellerate come la prescrizione breve, proposta dai suoi avvocati, finiranno per creare ingiustizie, salvare dalla galera parecchi delinquenti e danneggiare molte vittime, tra cui: "gli infortuni mortali avvenuti sul posto di lavoro, i morti di amianto, di uranio, di frane, di alluvioni, le vittime di Viareggio martoriate dalle ustioni e per molti reati contabili e societari", come denunciato nell'appello inviato ai deputati dai familiari delle vittime dei crolli assassini del terremoto dell'Aquila.