Dopo quello sul nucleare, il governo cerca di far cadere anche i referendum sull'acqua pubblica. La giustificazione del ministro al "sottosviluppo" Romani è che «Serve un approfondimento a livello legislativo», ma in realtà la paura è di affrontare il giudizio del popolo, in particolare sul quesito legato al legittimo impedimento. In pratica, per salvare il loro padrone, si stanno rimangiando tutte le decisioni prese. O fanno finta di farlo, per magari poi ripresentarle più avanti. Insomma, come sempre, dietro c'è sempre il trucco.
Sull'acqua pubblica il Gruppo del Partito Democratico ha comunque depositato dallo scorso autunno alla Camera una proposta di legge sull'acqua pubblica (primi firmatari Pier Luigi Bersani e Dario Franceschini): non passasse il referendum, i cittadini potranno quindi contare sul PD per vedere rispettati i loro diritti.
sabato 23 aprile 2011
Confondere le acque
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Referendum 2011