Alle elezioni cantonali del Ticino, la Lega dei Ticinesi arriva quasi al 30%, diventando il primo partito, e comincia a dettare le regole, tra cui (in cima alla lista) "lavoro per i ticinesi" e, di conseguenza, meno posti ai frontalieri.
"Il trucco è noto anche in Italia: generi timori sociali e ti presenti come risolutore dei mali del mondo spostando di fatto, come è avvenuto, il Ticino a destra. Questo atteggiamento, snobbato dai partiti storici ticinesi, dalle grandi "famiglie" liberali, dai popolari democratici e dai socialisti, ha invece pagato e anche molto strappando soprattutto il voto di un gran numero di giovani, scippando, difficile a credersi, voti anche a sinistra su specifici temi".
Al PD converrà tenere conto di questo segnale che arriva da oltrefrontiera, per farne tesoro in vista delle ormai imminenti amministrative.
(nella foto: l'esultanza di Giuliano "Nano" Bignasca, leader della Lega dei Ticinesi)