Nessun accordo trovato nell'incontro di ieri a Tunisi tra Berlusconi, Maroni ed il governo locale. Oggi ci riprova (da solo) il nostro ministro dell'Interno (con grande disappunto della base del suo partito).
Anziché ai rimpatri promessi ed a Lampedusa "liberata" in 48 ore, assistiamo invece a nuovi sbarchi.
Intanto passa la strategia proposta dal PD e sostenuta dai suoi amministratori locali: anziché le tendopoli, istituire piccoli centri di accoglienza, gestiti da Comuni, volontariato e Protezione civile. Inoltre, ottenere l’applicazione della direttiva 55 della UE (utilizzata in caso di afflusso massiccio di sfollati), che consente la concessione di permessi temporanei, in modo da rendere quindi possibile la circolazione europea e il tempo necessario per organizzare le operazioni di rimpatrio evitando problemi rilevanti di allarme sociale.
Le fantasmagoriche promesse di Berlusconi e il bluff propagandistico del "föra da i ball" di Bossi non hanno prodotto assolutamente nulla (se non disastri), e governo e Lega sono costretti a fare una vera e propria inversione di marcia, andando ad implorare la collaborazione della Tunisia (che nel frattempo sta affrontando a sua volta un'emergenza profughi ben più grave della nostra).