Manifestazioni oggi in molte città d'Italia (tra cui Milano) che vedono protagonisti i nostri giovani, "la grande risorsa di questo Paese, eppure tenuti ai margini". I dati sono infatti drammatici: 30% di disoccupazione giovanile, 2 milioni di giovani che non studiano non lavorano e non si formano, un esercito di lavoratori precari rimasti senza lavoro e senza reddito con la crisi economica. Metà dei neo laureati poi trova solo lavori non qualificati, mentre il 29% dei lavoratori dei call center aziendali ha almeno un diploma triennale (addirittura anche anche il master). E come non bastasse, secondo una ricerca di Almalaurea l'11% dei ragazzi considera del tutto inutile il titolo accademico conseguito: in virtù probabilmente di questa dura realtà.
Basta barzellette, ed anziché rilasciare giudizi errati e superficiali verso i nostri giovani (come quelli espressi dal ministro che dovrebbe tutelare i loro diritti), bisogna prendere atto della situazione e salvare il futuro di questi ragazzi e del nostro Paese: il tempo sta scadendo.