E' il momento delle donne. Dopo il grande successo della manifestazione di domenica scorsa "Se non ora quando", i riflettori sono puntati anche questo fine settimana su di loro. Infatti si conclude oggi a Roma la 2 giorni della prima Conferenza Nazionale delle Donne Democratiche, che ha visto tra le protagoniste Rosy Bindi, indicata in settimana come eventuale leader del centrosinistra in caso di elezioni anticipate. E nonostante i numerosi consensi raccolti, la Bindi ha declinato l'offerta: "Il candidato premier del PD è Bersani".
A Varese, però, di sicuro Luisa Oprandi non rifiuterà la candidatura a sindaco di Varese alle prossime elezioni amministrative. Aveva già dato la sua disponibilità mesi fa, e la sua candidatura aveva trovato il favore di dirigenti PD ed esponenti del mondo della scuola, delle professioni e della cultura. Ed ora pare proprio che sarà lei il candidato del PD.
Una scelta che trova il nostro favore, perché riteniamo quella di Luisa non una buona candidatura, ma una delle migliori possibili. D'altra parte, Giuseppe Adamoli aveva declinato la propria candidatura (che il Partito gli aveva chiesto), poiché riteneva che fosse più adatta una figura capace di "offrire un'idea di rinnovamento vero ed un progetto di futuro, realizzando una piena empatia con la città, cioè di spazio reale da offrire alle energie nuove, giovani e non giovani, immerse nei vari settori della vita sociale". E a guardare bene, Luisa Oprandi risponde pienamente a questo identikit: donna (una figura nuova come candidato sindaco a Varese), insegnante di Liceo (e perciò a contatto con i giovani, da cui è ampiamente apprezzata), consigliere provinciale (quindi preparata anche politicamente), impegnata nel sociale e nel mondo della cultura. Insomma, come dicono i ragazzi del progetto "Prossima Fermata Varese", una donna capace di dialogare con la città. E di darle il meglio.