A Varese gli artigiani bocciano il federalismo di Lega e Pdl. «L’Imu colpirà con forza gli immobili strumentali e già gli imprenditori sembra rimpiangano l’Ici. I conti devono tornare, ma se li si fa senza l’oste le sorprese arrivano puntuali: se la platea dei paganti si dimostra insufficiente a pareggiare, la si amplia. Puntando alle imprese che saranno sempre più povere. È ciò che ha fatto il governo. Questo non è il federalismo che ha chiesto e chiede Confartigianato»: queste le parole di un imbufalito Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato Varese e Confartigianato Lombardia.
«Se federalismo fiscale vuol dire trasferimento della tassazione dal centro alla periferia senza portare ad una riduzione delle aliquote, ma anzi a un loro aumento, andando a colpire i beni strumentali delle imprese, allora ci troviamo di fronte a una forte contraddizione. Inoltre, si vanno a colpire beni come il laboratorio, il capannone dell’artigiano, patrimonio dell’azienda e spesso unica garanzia per ottenere credito dalle banche, ma anche simboli del lavoro di una vita», rincara la dose Roberta Tajé, direttore di Cna Varese.
Ed anche a livello regionale, i vertici delle associazioni di categoria parlano di "batosta".
Il Partito Democratico ha dunque ragione quando afferma che la "patrimoniale", che Berlusconi afferma di non volere, è proprio un'idea di Lega e Pdl.