Non della camorra, ma di giudizi trancianti. Dalle ormai note esternazioni del premier alle critiche del bomber Borriello (che poi ha avuto almeno il buon gusto di fare un passo indietro), del musicista Sepe e dell'ex-presidente della provincia di Milano Ombretta Colli: tutti a rimproverargli di mettere in cattiva luce Napoli, come se la situazione drammatica della città non fosse a causa della camorra e invece frutto di fervida fantasia; o ad accusarlo di vivere sotto scorta, come se fosse un privilegio o uno status quo.
E come non bastasse, in Rai si mette in dubbio la messa in onda di un suo ciclo di trasmissioni.
Per il giovane scrittore, più che Gomorra, sembra un clima da Sodoma: occhio alle spalle, Roberto!